Il comico, il sacro, l’osceno e altri nodi della letteratura medievale
di Massimo Bonafin
pp. 234, € 16,00
Eum edizioni, 2021
ISBN: 978-88-6056-764-2
Questo libro tratta di nodi di cui è difficile sottacere l’importanza.
Il riso, una capacità propria ed esclusiva della specie umana; il riso
che, associato a un’altra facoltà tipicamente umana, il linguaggio
articolato, transita nel comico, nell’insieme di procedimenti atti a
suscitarlo. L’importanza della sessualità per definire i lineamenti di
una cultura – con gli annessi comportamenti prescritti o proscritti,
ammessi o interdetti, in pubblico e in privato, fra intimi o fra
estranei – motiva il territorio, cangiante e di estensione variabile,
dell’osceno, nelle cui molteplici manifestazioni è riconoscibile un’aria
di famiglia. Il sacro, colto nei testi della letteratura medievale e
sotto la forma della religione, insieme istituzione, linguaggio,
ideologia e rito. Ma il riso, al pari dell’osceno, può fare capolino fra
i comportamenti e le rappresentazioni proscritte e interdette dal
territorio sacro, eppure in qualche modo coinvolto, come la sfera
sessuale del pari, in quanto latore di una potenza parallela. Sono
proprio le intersezioni inattese, gli attraversamenti pericolosi, fra
questi tre complessi, il comico, il sacro, l’osceno, che specialmente
percorrono questo libro, perché è proprio nelle zone di passaggio, di
confine, di incrocio, che si verificano quei fenomeni in grado di
riconfigurare le norme, i comportamenti, le aspettative, i pregiudizi
del mondo ordinario, illuminando con nuove luci e prospettive quanto una
cultura dà per scontato. E dove la mente moderna indaga accorda
disunisce, la civiltà medievale ci impone di rimescolare di nuovo ciò
che riteniamo distinto una volta per tutte.
Massimo Bonafin, già docente dell’Università di Macerata, è ora professore ordinario di Filologia romanza all’Università di Genova.
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