I Normanni e la guerra
di Cristian Guzzo
pp. 192+8 - ill. b/n e inserto colore, € 17,00
Penne e papiri, 2020
ISBN: 9788889336762
Il presente volume raccoglie alcuni studi di storia militare normanna
condotti nel corso degli ultimi quattro anni (...). La tesi centrale
espressa fra queste pagine pertiene la non trascurabile influenza
esercitata, sulla conquista normanna del Sud Italia, dalla componente
etnico-culturale vichinga. (...)
Non è possibile comprendere la conquista del Meridione d’Italia, da parte dei normanni, se si prescinde dall’impronta marcatamente scandinava della stessa. Nonostante parte della storiografia contemporanea abbia considerato tale interpretazione superata (...), risulta arduo negare che le dinamiche comportamentali di gruppo adottate nel nostro Mezzogiorno, rispecchiassero più l’anima vichinga, che quella franca propriamente detta. (...)
L’organizzazione dei primi gruppi armanti di normanni che lavorarono come mercenari al soldo di bizantini e longobardi, fa ritornare alla mente, latu sensu, la leggendaria élite degli Jómsvíkingar, combattenti vichinghi che vendevano i loro servigi al migliore offerente. Le saghe evidenziano il loro spirito di corpo; l’adesione a un gruppo culturale ed etnico specifico, costruito su quei valori tipicamente muscolari, peculiari di ogni società guerriera tradizionale. Il culto della forza e del valore nelle armi fra i normanni, riecheggia quello dei loro antenati, per quanto sia innegabile che costoro avessero modificato radicalmente i loro costumi, adeguandoli in buona parte a quelli franchi. Tuttavia, le strategie della conquista, improntate sulla legge del terrore, della devastazione, della riduzione in schiavitù delle popolazioni autoctone e degli stupri sistematici delle donne, evidenziano come il ‘rito di passaggio’ e dunque di trasformazione di tale popolo stanziatosi nel nord della Francia, non fosse stato ancora completato, nonostante la conversione al Cristianesimo.
Non è possibile comprendere la conquista del Meridione d’Italia, da parte dei normanni, se si prescinde dall’impronta marcatamente scandinava della stessa. Nonostante parte della storiografia contemporanea abbia considerato tale interpretazione superata (...), risulta arduo negare che le dinamiche comportamentali di gruppo adottate nel nostro Mezzogiorno, rispecchiassero più l’anima vichinga, che quella franca propriamente detta. (...)
L’organizzazione dei primi gruppi armanti di normanni che lavorarono come mercenari al soldo di bizantini e longobardi, fa ritornare alla mente, latu sensu, la leggendaria élite degli Jómsvíkingar, combattenti vichinghi che vendevano i loro servigi al migliore offerente. Le saghe evidenziano il loro spirito di corpo; l’adesione a un gruppo culturale ed etnico specifico, costruito su quei valori tipicamente muscolari, peculiari di ogni società guerriera tradizionale. Il culto della forza e del valore nelle armi fra i normanni, riecheggia quello dei loro antenati, per quanto sia innegabile che costoro avessero modificato radicalmente i loro costumi, adeguandoli in buona parte a quelli franchi. Tuttavia, le strategie della conquista, improntate sulla legge del terrore, della devastazione, della riduzione in schiavitù delle popolazioni autoctone e degli stupri sistematici delle donne, evidenziano come il ‘rito di passaggio’ e dunque di trasformazione di tale popolo stanziatosi nel nord della Francia, non fosse stato ancora completato, nonostante la conversione al Cristianesimo.
Cristian Guzzo (Torino 1971), socio ordinario della
Società di Storia Patria per la Puglia, si occupa da circa vent’anni di
studi di oplologia medievale; ha pubblicato numerosi saggi scientifici,
in Italia e all’estero, dedicati alla guerra dell’Età di Mezzo, con
particolare attenzione per la storia militare dei Normanni nel
Mezzogiorno d’Italia e per le vicende degli istituti
monastico-cavallereschi, nell’economia della Terra Santa crociata. Fra i
suoi titoli ricordiamo Templari in Sicilia (Genova 2003) e L’esercito normanno nel Meridione d’Italia (2013).
Per le Edizioni Penne & Papiri ha curato la collana Deus Vult - miscellanea di studi sugli Ordini monastico-militari (vol. I, anno 2011; vol. II, anno 2012); ha collaborato anche al testo de I templari nell'Italia centro-meridionale; pubblicato L'arrivo dei Normanni nel Meridione d'Italia (2015); I Templari, il Regnum Siciliae e la Terra Santa (2018).
Per le Edizioni Penne & Papiri ha curato la collana Deus Vult - miscellanea di studi sugli Ordini monastico-militari (vol. I, anno 2011; vol. II, anno 2012); ha collaborato anche al testo de I templari nell'Italia centro-meridionale; pubblicato L'arrivo dei Normanni nel Meridione d'Italia (2015); I Templari, il Regnum Siciliae e la Terra Santa (2018).
Nessun commento:
Posta un commento