Il Grifo e il Leone
Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo
di Antonio Musarra
pp. 344, € 20,00
Laterza, 2020
ISBN: 9788858140727
"Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite
ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città,
soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze
e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia
contestualizzazione...”
Luogo d’incontri per eccellenza, il Mediterraneo basso-medievale fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri, che vide potenze quali Genova e Venezia – ma il discorso vale anche per Pisa e la corona catalano-aragonese, per limitare il quadro alle principali potenze marittime europee – condurre una lotta senza quartiere l’una contro l’altra ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città erano andate stabilendo il proprio predominio commerciale sul Mediterraneo orientale, moltiplicando gl’insediamenti sui litorali più favorevoli alla mercatura. Le loro attenzioni s’erano volte precocemente agli scali levantini; in particolare, all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti, dopo l’esperienza crociata, una parte essenziale della loro percezione del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Alla metà del secolo, a seguito della cosiddetta “guerra di San Saba”, conclusasi con la cacciata dei Genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse a guerra aperta. Da questo momento, Genova e Venezia diverranno protagoniste d’uno scontro secolare, scandito da innumerevoli battaglie navali, partecipando a una sorta di Great Game mediterraneo, fatto di equilibri frantumati e capovolti a seconda della convenienza, che si protrarrà – salvo alcune pause, anche consistenti – per oltre un secolo e mezzo. Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione.
Luogo d’incontri per eccellenza, il Mediterraneo basso-medievale fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri, che vide potenze quali Genova e Venezia – ma il discorso vale anche per Pisa e la corona catalano-aragonese, per limitare il quadro alle principali potenze marittime europee – condurre una lotta senza quartiere l’una contro l’altra ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città erano andate stabilendo il proprio predominio commerciale sul Mediterraneo orientale, moltiplicando gl’insediamenti sui litorali più favorevoli alla mercatura. Le loro attenzioni s’erano volte precocemente agli scali levantini; in particolare, all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti, dopo l’esperienza crociata, una parte essenziale della loro percezione del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Alla metà del secolo, a seguito della cosiddetta “guerra di San Saba”, conclusasi con la cacciata dei Genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse a guerra aperta. Da questo momento, Genova e Venezia diverranno protagoniste d’uno scontro secolare, scandito da innumerevoli battaglie navali, partecipando a una sorta di Great Game mediterraneo, fatto di equilibri frantumati e capovolti a seconda della convenienza, che si protrarrà – salvo alcune pause, anche consistenti – per oltre un secolo e mezzo. Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione.
Antonio Musarra è ricercatore in Storia medievale presso la Sapienza
Università di Roma e Fellow di Harvard. Si occupa di storia marittima e
navale del Mediterraneo medievale, di storia delle crociate e
dell’Oriente latino e di storia francescana. Tra le sue pubblicazioni: Acri 1291. La caduta degli stati crociati (Il Mulino 2017); Il crepuscolo della crociata. L’Occidente e la perdita della Terrasanta (Il Mulino 2018); Il grande racconto delle crociate (con Franco Cardini, Il Mulino 2019); Francesco, i Minori e la Terrasanta (La Vela 2020). Per Laterza è autore di 1284 La battaglia della Meloria (2018).
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