Nero saraceno
di Alessandro Luciano
pp. 248, € 14,90
Marlin Editore. 2020
ISBN: 9788860431585
Al monastero di Martyrios, in Palestina, il monaco e pellegrino Bernardo
viene a conoscenza di un terribile segreto: l’abbazia di S. Vincenzo
alle sorgenti del Volturno, uno dei più importanti centri spirituali
della cristianità, è bersaglio di un imminente attacco saraceno guidato
dallo spietato comandante Suchaim. Scoperto dai complottisti e
determinato ad avvisare l’abate volturnense Maione del pericolo
incombente, Bernardo si avventura in una pericolosa corsa contro il
tempo che lo porta al confine della terra S. Vincentii. Le sue
rivelazioni catapultano la comunità monastica nell’instabile scacchiere
politico dell’epoca, dominato dagli scontri tra Carolingi, Longobardi,
Bizantini e Saraceni. Intanto l’abate e il suo fedele preposito,
Cuniperto, impegnati a ricercare alleanze e ad approntare le difese,
sono ignari che pure i Saraceni, accampati alle porte di Napoli, possono
contare su un complice potente. Dopo morti misteriose, azioni di
spionaggio e complotti politici, nell’anno Domini 881 lo scontro armato -
violento e sanguinario - cala sull’abbazia come una mannaia. Dal suo
esito dipende la salvezza di Bernardo, Maione e Cuniperto, e soprattutto
delle reliquie di S. Vincenzo… Con una prosa semplice ed elegante, un
ritmo serrato e avvincente, Luciano cala il lettore in una vicenda
realmente accaduta - il sacco arabo di S. Vincenzo al Volturno dell’881
-, facendogli respirare la spiritualità della vita monastica, ma anche
il clima di tensione che attanaglia l’Italia centro-meridionale nel IX
secolo.
Alessandro Luciano vive a Volla, vicino Napoli. È autore dei romanzi storici Gli ultimi giorni del comandante Plinio (2019, tre edizioni in meno di un anno) e Nero saraceno (2020), entrambi pubblicati con Marlin. Inoltre ha scritto articoli e libri scientifici relativi all’archeologia, come Iuxta flumen Vulturnum
(curato assieme a Federico Marazzi, 2015), resoconto dei recenti scavi
archeologici all’abbazia di S. Vincenzo, che lui stesso ha coordinato
sul campo per circa dieci anni. Lavora al Museo Archeologico Nazionale
di Napoli e ha conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali,
il diploma di specializzazione in Archeologia e il dottorato di ricerca
in Scienze dell’Antichità. È Ufficiale della Riserva Selezionata
dell’Arma dei Carabinieri (Nucleo Tutela Patrimonio Culturale).
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