Un monachesimo di confine: l'abbazia cistercense di Cerreto nel Medioevo
Atti dell’Incontro di studio (Abbadia Cerreto, 27 maggio 2017)
Atti dell’Incontro di studio (Abbadia Cerreto, 27 maggio 2017)
a cura di Guido Cariboni, Gianmarco Cossandi e Nicolangelo D’Acunto
pp. XII-298, € 50,00
CISAM, 2020
ISBN: 978-88-6809-311-2
L'abbazia dei SS. Pietro e Paolo di Cerreto, nei pressi di Lodi, fondata
alla fine del secolo XI ed entrata nel 1139 nella galassia cistercense,
sintetizza in sé la definizione del confine come membrana vivente, come
elemento di contatto, trasmissivo e non limitativo, più che di
separazione, sia per le sue strategie di radicamento patrimoniale, sia
per la capacità di costruire reti di relazioni politico-istituzionali al
confine tra i comuni di Milano, Lodi, Cremona e Crema, alle cui mire
espansionistiche fece fronte proponendosi come soggetto autonomo in
grado di organizzare il territorio. Di confine il monachesimo del
Cerreto può a buon diritto essere definito anche per avere vissuto la
cesura del passaggio dal modello benedettino 'tradizionale' a quello
cistercense, con evidenti trasformazioni sul piano istituzionale, della
gestione della terra e, non ultimo per importanza, nell'introduzione di
forme e linguaggi nuovi nell'arte e nell'architettura della Lombardia
medievale.
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