La rappresentazione del poeta nel paesaggio
di Carla Maria Monti
pp. 92, € 14,00
Editrice Antenore, 2022
ISBN: 978-88-8455-723-0
A parole e con il disegno Boccaccio descrive Petrarca in profonda
interrelazione con il paesaggio, che non è sfondo neutro ma parte
integrante della definizione poetica e morale del personaggio. Egli coglie una delle piú felici e originali
autorappresentazioni dell’amico, che mostra se stesso intento a leggere
scrivere e pregare non nel chiuso della cameretta ma en plein air,
in un paesaggio solitario, campestre e boschivo, ricco d’acque, come
quello di Valchiusa. Petrarca delinea anche con precisione la sua
postura: è seduto sull’erba o su un letto di fiori. Questa immagine
coincide con quella di Virgilio nella miniatura del Virgilio Ambrosiano,
la cui iconografia fu concepita dal Petrarca stesso: i due poeti,
Petrarca e Virgilio, sono rappresentati allo stesso modo. L’amore di
Petrarca per la natura è reale e nel contempo profondamente connesso con
il suo far poesia: i suoi numerosi e vani tentativi di far attecchire
allori nei propri giardini non sono disgiunti dal suo sfolgorante e
precoce successo di ottenere l’alloro poetico; la sua attrazione per le
montagne, dal Ventoux al Monginevro, acquista nel suo racconto una
profonda prospettiva autobiografica e spirituale.
Carla Maria Monti insegna di Filologia medioevale e umanistica
all’Università Cattolica di Milano. Dirige la rivista «Italia medioevale
e umanistica». Ha dedicato molti contributi di taglio filologico
letterario al Petrarca latino e al suo rapporto con gli auctores (Le postille di Francesco Petrarca alle “Tragedie” di Seneca, in Meminisse iuvat, Pisa 2012), alla cerchia dei suoi amici e alla produzione erudita di Boccaccio (Le biografie antiche: il ‘De mulieribus’ e il ‘De casibus’, in Boccaccio, Roma 2021). Ha indagato la fortuna dei Padri e dei classici tra Medioevo e Umanesimo, in particolare Cipriano e Seneca.
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