Dante e Cangrande della Scala
Le ragioni di una scelta e le ragioni di un mito
di Maurizio Brunelli
pp. 192, € 15,00
Bastogi Libri, 2022
ISBN: 978-88-5501-136-5
In
occasione delle recenti celebrazioni dantesche Verona continua ad avere sui
media un ruolo assolutamente marginale rispetto a Firenze e Ravenna. Eppure
Dante soggiornò nella città scaligera almeno tre volte e probabilmente il
secondo di questi soggiorni fu il più lungo del suo esilio. E non è da
escludere che sia stato anche l’ultimo, fino alla sua morte, avvenuta per caso
presso Ravenna. Inoltre la storiografia non pare abbia dato risposte alla
scelta del Poeta di chiedere ospitalità a Cangrande né a cosa potessero
alludere le lodi che gli tributò nel canto del Paradiso. Lodi come a nessun
altro personaggio laico della sua Commedia e che sembrano rimanere sospese in
un’aura di mistero. Il principe veronese viene poi tramandato nel ruolo
riduttivo del tiranno che ebbe solo l’onore di aver ospitato Dante in esilio
e che, a causa del suo rozzo carattere, l’avrebbe costretto a lasciare Verona
per Ravenna. L’autore si propone, seguendo tracce e fonti diverse da quelle
finora utilizzate, di dare delle risposte a questi interrogativi e di far in
modo che Verona abbia il giusto ruolo di coprotagonista con Firenze e Ravenna
nella vita del sommo Poeta.
Maurizio Brunelli abita a Verona, si è laureato in Lettere Moderne all’Università di
Padova ed è storico medievalista per passione. Ha pubblicato alcuni saggi e
si occupa di storia scaligera. Per BastogiLibri nel 2016 ha pubblicato il
libro Cangrande I Della Scala, Il sogno
di un Principe Cortese. È presidente da molti anni della sezione veronese
di Archeoclub d’Italia. È stato cancelliere presso il Tribunale di Verona.
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