Viceré di Sicilia
Arte e committenza all'ombra della storia. L'età aragonese (1415-1516)
di Francesco Paolo Campione
pp. 440, € 48,00
Kalós, 2022
ISBN: 979-12-80198-20-4
Sul finire del Medioevo, e nel volgere di poco più di un
decennio, la Sicilia da regno autonomo diviene uno stato
satellite dell’Aragona governato da un viceré di volta in
volta inviato dalla nuova madrepatria spagnola. È l’inizio
di un lento ma irrevocabile declino politico che avrà
ricadute che non è difficile individuare persino oggi.
Eppure quell’epoca coincide con una prodigiosa fioritura
artistica, come se l’arte, tradizionale strumento di
legittimazione della volontà sovrana, fosse allo stesso
tempo risposta – l’unica rimasta – per riaffermare i
caratteri di una cultura che sul duplice tessuto
dell’apertura al nuovo e del radicamento alla tradizione
aveva cucito il vessillo della propria identità.
Nel periodo compreso tra l’arrivo del primo viceré e la
fine della dinastia di Trastámara approdano nell’isola
artisti come Domenico Gagini e Francesco Laurana,
capaci di riscrivere il linguaggio della scultura nelle
forme di un incipiente Rinascimento; è il tempo del
Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis e della pittura
rivoluzionaria di Antonello, delle singolari soluzioni
costruttive di Matteo Carnilivari e della gioventù operosa
di Antonello Gagini, vero anello di congiunzione verso un
mondo che ormai si affacciava alla modernità.
Questo libro attraversa quel secolo di storia artistica e
culturale, “interrogando” alcune di quelle esperienze
pittoriche, scultoree e architettoniche alla ricerca di
risposte che, in molti casi, non mancheranno di
sorprendere il lettore.
Francesco Paolo Campione insegna
Museologia e Storia del collezionismo
all’Università degli Studi di Messina,
dove tiene anche il corso di Storia
dell’arte moderna e coordina il corso
di studi magistrale in Turismo e
Spettacolo presso il Dipartimento di
Scienze cognitive.
Nei suoi studi ha costantemente
indagato i rapporti tra la storia delle
immagini e le implicazioni simboliche
ed estetiche che sottendono.
Tra le sue pubblicazioni, La regola del
Capriccio. Alle origini di una idea
estetica (2011), Discorsi sulla superficie
(2015), Le metamorfosi di Caravaggio
(2018). Per Kalós ha scritto Palermo.
Memoria di una capitale (2013), e ha
contribuito alla stesura dei volumi
Guida istruttiva su Palermo e
Monreale (2015) e Palermo, l’arte e la
storia (2016).
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