Boccaccio e l'invenzione della letteratura italiana tra Dante e Petrarca
di Martin Eisner
a cura di Corrado Bologna
pp. 260, € 30,00
Salerno Editrice, 2022
EAN: 9788869734991
Il più grande scrittore in prosa fra Medioevo e Modernità, Giovanni
Boccaccio, fu l'"inventore" della letteratura italiana. Con una grande
intuizione filologico-editoriale ed ermeneutica realizzò la prima
antologia d'autore della letteratura volgare, affidandola a uno
straordinario manoscritto che costituisce l'atto di fondazione di una
lunga linea storiografica. Martin Eisner introduce il lettore
nell'officina boccacciana, studiando in dettaglio il progetto che anima
la composizione di questo "libro totale", in cui "Vita nuova", "Commedia
"e rime dantesche vengono accostate al "Canzoniere": Dante e Petrarca
sono ormai i due grandi classici moderni, e Boccaccio il mediatore della
nuova tradizione. Sulla linea di Curtius, Eisner ambisce a «combinare
pariteticamente il "microscopico" e il "macroscopico"», concentrando lo
sguardo sull'attività filologica di Boccaccio e raccogliendo le sue
riflessioni sulla poesia disseminate in opere come il "Decameron" o le
"Genealogie". Ne emerge un ritratto che integra con equilibrio le
dimensioni della sua attività di copista-editore e di creatore di
capolavori letterari in lingua latina e volgare.
Martin Eisner è presidente di studi romantici e professore di italiano alla Duke University. È autore di Dante's New Life of the Book: A Philology of World Literature (Oxford UP, 2021) e Boccaccio and the Invention of Italian Literature: Dante, Petrarch, Cavalcanti, and the Authority of the Vernacular (Cambridge UP, 2013). I suoi articoli su Dante, Boccaccio, Petrarca e Machiavelli sono apparsi su PMLA, Renaissance Quarterly, Dante Studies, Mediaevalia, California Italian Studies, Quaderni d’Italianistica, Annali d’Italianistica and Le Tre Corone.
His research has been supported by the Mellon Foundation, the Institute
for Advanced Study at Princeton, the American Academy in Rome, the
American Philosophical Association, and the Fulbright Foundation.
Corrado Bologna (Torino 1950) insegna Filologia romanza nella
Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università «La Sapienza» di Roma. Si è occupato di
teratologia medio-latina e romanza, dei primi trovatori provenzali, di
Dante, di storia della tradizione manoscritta fra Origini ed età
moderna, dell'attività filologica intorno ai testi romanzi nel XVI
secolo, del Romanzo di Alessandro, di C. E. Gadda e R. Longhi. Ha collaborato alla Letteratura italiana Einaudi e pubblicato, fra l'altro, un'edizione commentata del Liber monstrorum de diversis generibus (Milano 1977), Tradizione e fortuna dei classici italiani (Torino 1994), Flatus vocis. Antropologia e metafisica della voce (Bologna 1992); La macchina del "Furioso"
(Torino 1998); inoltre ha scritto sulle «figure» della Fortuna e degli
Alberi della Vita e della Luce. Ha curato volumi di saggi di K. Kerényi,
J. Starobinski, G. R. Cardona.
Nessun commento:
Posta un commento