I Vichinghi
Guerrieri, esploratori, predoni: la grande storia degli uomini del Nord
di Jean Renaud
pp. 240; € 16,00
Giunti Editore, 2024
ISBN: 9788809980952
Dai nordici che hanno idealizzato la figura dei Vichinghi come grandi eroi romantici agli americani che celebrano l’esploratore Leif il Fortunato ai russi che invocano gli antenati Variaghi, l’immaginario mitologico che cinge i prodi avventurieri del Nord svela una narrazione stereotipata, frutto di evocazioni letterarie e distorsioni storiche che sono andate via via dilatandosi. Al variare di epoche e latitudini, infatti, i Vichinghi cambiano vesti e diventano i protagonisti di saghe epiche, manga, film o serie TV. Ma conosciamo realmente questi personaggi leggendari, che a volte sono parodiati dai fumetti e altre idolatrati come guerrieri coraggiosi, assetati d’avventura? Per esempio, furono solo degli invasori e dei predoni? È vero che scoprirono l’America prima di Colombo? Indossavano realmente elmi cornuti e bevevano dai crani, in abiti sporchi e trasandati? E, ancora, facevano sacrifici umani, avevano degli schiavi, apprezzavano l’arte? Esisteva tra di loro la parità di genere? Attingendo direttamente alle fonti archeologiche e storiche più significative e autorevoli, Jean Renaud intreccia una narrazione avvincente che demolisce i luoghi comuni sui Vichinghi e tratteggia gli autentici lineamenti di un popolo ormai entrato nel mito.
Jean Renaud, professore emerito di Lingue, letterature e civiltà scandinave, ha
diretto il Dipartimento di studi nordici dell’Università di Caen. Ha
pubblicato numerosi manuali sulle lingue scandinave, diversi contributi
sui Vi- chinghi e molteplici traduzioni dal danese, dall’islandese, dal
norvegese e dallo svedese, che lo hanno reso uno dei più apprezzati
traduttori di letteratura nordica.
Tra i suoi ultimi libri ricordiamo una trilogia vichinga (1-Des premiers raids à la création du duché de Normandie, 2016; 2-À la conquête du monde celtique, 2017; 3-Les Dieux des Vikings, 2018, edita per Ouest-France), Les Vikings en France (Ouest-France, 2017) e la traduzione dall’islandese antico della Saga de Ragnarr Loðbrók (Anacharsis, 2017).
Nessun commento:
Posta un commento