Aleramici in Sicilia
a cura di Roberto Maestri
pp. 100, € 12,00
“I Marchesi del Monferrato”, 2018
ISBN: 978–88–97103–10–3
Il Volume è disponibile esclusivamente richiedendolo all’Editore:
Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” e-mail: info@marchesimonferrato.com
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Questo studio racconta la storia di una “emigrazione dimenticata”; un
esodo “al contrario” rispetto a quelli che hanno caratterizzato la
storia, non solo italiana: un’emigrazione dal Nord al Sud.
Ricostruire vicende accadute oltre 900 anni fa non è un compito agevole: la documentazione in area piemontese e ligure è quasi inesistente; mentre quella in ambito siciliano non è sempre attendibile.
Risulta inoltre particolarmente difficoltosa la ricostruzione della genealogia di alcune delle famiglie Aleramiche trasferitesi in Sicilia; in particolare quella dei Lancia che ebbe in Bianca (figura approfondita in passato attraverso gli studi promossi dal compianto Renato Bordone) e in Galvano, i personaggi più influenti di un casato ancora ben radicato nell’isola.
La migrazione degli Aleramici e dei Lombardi in Sicilia proseguì – in modo consistente – almeno fino al Trecento, in un’epoca che vide la Sicilia interessata dalla dominazione di diverse dinastie: Arabi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi. Si trattò di una migrazione “pacifica” che interessò, principalmente: nobili in cerca di affermazione, commercianti, allevatori, contadini (di particolare interesse la presenza di vignaioli) e, ovviamente, avventurieri.
La consistente presenza Aleramica nell’isola ha prodotto una contaminazione anche in ambito linguistico, ancora presente ai nostri giorni: la lingua Gallo-italica.
Riscoprire la Storia non vuol dire limitarsi all’analisi dei documenti, ma significa creare le premesse per nuove ed importanti opportunità: in ambito turistico attraverso la creazione di percorsi utili alla valorizzazione dei luoghi siciliani, liguri e piemontesi in cui vissero gli Aleramici; ed in ambito enogastronomico tramite i prodotti che si affermarono in epoca medievale e che ancora oggi rappresentano delle eccellenze per i rispettivi territori.
Questo libro intende anche promuovere il progetto Aleramici in Sicilia, avviato nel 2017 dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – sostenuto dalle regioni Piemonte, Sicilia e Liguria – fortemente voluto da Fabrizio Di Salvo e dall’Autore. Il progetto intende creare un contenitore che permetta a territori, che oggi si presentano profondamente diversi, di ritrovarsi in un programma di respiro internazionale, nel rispetto delle tradizioni di una Sicilia che, in epoca medievale, rappresentò un vero “laboratorio” di accoglienza.
Desideriamo dedicare questo libro alla persona che per prima ha colto le potenzialità di una riscoperta dei rapporti tra l’area piemontese e ligure con la Sicilia: l’indimenticato Raoul Molinari – fondatore dell’Accademia Aleramica – che, dal 2006, promosse una serie d’iniziative in ambito convegnistico, turistico e che, per primo, tornò nell’isola per ripercorrere un “viaggio nella memoria”; il progetto Aleramici in Sicilia rappresenta il frutto dell’impegno di Raoul, interrotto nel dicembre 2009 a seguito della sua dolorosa scomparsa.
Numerosi sono gli studiosi che collaborano al progetto ed hanno contribuito anche alla stesura di questo lavoro; desidero citarle in ordine rigorosamente alfabetico: Francesco Barone, Ezio Barbieri, Henri Bresc, Alessandro Carassale, Diego Ciccarelli, Marco Devecchi, Nadia Ghizzi, Maurizio Alberto Carlo Gorra, Walter Haberstumpf, Salvatore Mangione, Vincenzo Moretti, Antonio Mursia, Riccardo Musso, Francesco Scalfari, Francesco Paolo Tocco.
Ricostruire vicende accadute oltre 900 anni fa non è un compito agevole: la documentazione in area piemontese e ligure è quasi inesistente; mentre quella in ambito siciliano non è sempre attendibile.
Risulta inoltre particolarmente difficoltosa la ricostruzione della genealogia di alcune delle famiglie Aleramiche trasferitesi in Sicilia; in particolare quella dei Lancia che ebbe in Bianca (figura approfondita in passato attraverso gli studi promossi dal compianto Renato Bordone) e in Galvano, i personaggi più influenti di un casato ancora ben radicato nell’isola.
La migrazione degli Aleramici e dei Lombardi in Sicilia proseguì – in modo consistente – almeno fino al Trecento, in un’epoca che vide la Sicilia interessata dalla dominazione di diverse dinastie: Arabi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi. Si trattò di una migrazione “pacifica” che interessò, principalmente: nobili in cerca di affermazione, commercianti, allevatori, contadini (di particolare interesse la presenza di vignaioli) e, ovviamente, avventurieri.
La consistente presenza Aleramica nell’isola ha prodotto una contaminazione anche in ambito linguistico, ancora presente ai nostri giorni: la lingua Gallo-italica.
Riscoprire la Storia non vuol dire limitarsi all’analisi dei documenti, ma significa creare le premesse per nuove ed importanti opportunità: in ambito turistico attraverso la creazione di percorsi utili alla valorizzazione dei luoghi siciliani, liguri e piemontesi in cui vissero gli Aleramici; ed in ambito enogastronomico tramite i prodotti che si affermarono in epoca medievale e che ancora oggi rappresentano delle eccellenze per i rispettivi territori.
Questo libro intende anche promuovere il progetto Aleramici in Sicilia, avviato nel 2017 dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” – sostenuto dalle regioni Piemonte, Sicilia e Liguria – fortemente voluto da Fabrizio Di Salvo e dall’Autore. Il progetto intende creare un contenitore che permetta a territori, che oggi si presentano profondamente diversi, di ritrovarsi in un programma di respiro internazionale, nel rispetto delle tradizioni di una Sicilia che, in epoca medievale, rappresentò un vero “laboratorio” di accoglienza.
Desideriamo dedicare questo libro alla persona che per prima ha colto le potenzialità di una riscoperta dei rapporti tra l’area piemontese e ligure con la Sicilia: l’indimenticato Raoul Molinari – fondatore dell’Accademia Aleramica – che, dal 2006, promosse una serie d’iniziative in ambito convegnistico, turistico e che, per primo, tornò nell’isola per ripercorrere un “viaggio nella memoria”; il progetto Aleramici in Sicilia rappresenta il frutto dell’impegno di Raoul, interrotto nel dicembre 2009 a seguito della sua dolorosa scomparsa.
Numerosi sono gli studiosi che collaborano al progetto ed hanno contribuito anche alla stesura di questo lavoro; desidero citarle in ordine rigorosamente alfabetico: Francesco Barone, Ezio Barbieri, Henri Bresc, Alessandro Carassale, Diego Ciccarelli, Marco Devecchi, Nadia Ghizzi, Maurizio Alberto Carlo Gorra, Walter Haberstumpf, Salvatore Mangione, Vincenzo Moretti, Antonio Mursia, Riccardo Musso, Francesco Scalfari, Francesco Paolo Tocco.
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