Stregoneria: crimine femminile
Il caso di Donna Prudentia, la Lamia di Blera, e altre streghe
di Monia Montechiarini
prefazione di Luciano Osbat
pp. 192, 16,00
Penne e Papiri, 2018
In questo saggio vengono illustrate le origini della stregoneria,
fenomeno che ha reso pericolosa la donna quando, superato il culto delle
divinità notturne e le abilità della conoscenza popolare, con l’arrivo
del patto col demonio essa giunge a rinnegare il battesimo, causare la
sterilità, eludere i giudici con astuzia. Nei verbali dei processi si
mescolano aspetti mitologici, dee volanti, sirene, le confessioni sui
sabba e i veri motivi delle accuse.
È un’indagine storica sui verbali di processi, realmente avvenuti tra il
Medioevo e l’Età moderna contro donne accusate di stregoneria ed
eresia, da cui risulta che le streghe inquisite e condannate al rogo in
Italia furono meno di quelle riportate dalla storiografia ottocentesca e
dai romanzi.
Sul processo principale, celebrato nel 1588 vicino Viterbo ai danni di
Prudentia, una donna sospettata di essere un particolare tipo di strega
che succhia il sangue dei bambini, si innestano altri casi giudiziari
d’Europa. Questo consente di ipotizzare soluzioni per i delitti rimasti
irrisolti, confrontandoli e superando i luoghi comuni di roghi
immediati. Conosciamo nomi, lavori e vita delle protagoniste che
immergono il lettore nel passato, svelando incantesimi che usano chiavi,
vino, preghiere, balli. Il testo vuole ridare voce alle donne del
passato, la cui reputazione fu messa in discussione da vicini di casa e
amici, che addebitarono loro epidemie e morti premature.
Guardate con sospetto per certe abilità di ostetriche e di curatrici o
perché forestiere senza figli, come avvenne per donna Prudentia, le
streghe furono le colpevoli eccellenti di un’epoca di transizione in cui
la donna aveva perso la sua sacralità.
Monia Montechiarini, giurista, europrogettista
e scrittrice. Esperta di diritto, da vent’anni si occupa di ricerche
documentali per ricostruire i processi contro le streghe. Si impegna per
ridare voce al passato, collaborando con enti in tutta Europa nella
stesura di progetti comunitari per il recupero e la divulgazione della
memoria storica fino al Novecento.
Oltre a organizzare convegni e giornate formative ufficiali, anche col
patrocinio del MIBACT, partecipa come relatrice a importanti rassegne
come il “Festival del Medioevo” ed è autrice di articoli sulla living history in riviste specialistiche.
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