1384 la presa della città
Arezzo nelle mani di Enguerrand De Coucy
di Simone De Fraja
pp. 88, € 10,00
Aska Edizioni, 2020
EAN: 9788875423469
La città di Arezzo, sullo scorcio del Trecento, era segnata dalla
politica degli Arciguelfi e dalla politica filofiorentina, forti
correnti che trovavano scontri con frange di ghibellina memoria; forti
divisioni, contrasti, anche economici, che si intese gestire manu
militari, avvelenarono la città. Le sorti della città furono presto
piegate da eventi che ebbero risvolti locali ma che, in realtà,
appartenevano ad un quadro di scala internazionale. Settimo di una lunga
dinastia, "uomo quanto valoroso, altrettanto modesto", secondo la
Cronica di Buonaccorso Pitti, Enguerran de Coucy fu un soldato
professionista, capitano della propria armata, potente personaggio di
Francia la cui fortificazione, a Coucy, vantava il donjon cilindrico più
imponente di quel mondo tardo medievale, un esempio di gigantismo.
L'intesa tra il Sire de Coucy e i Tarlati, ad un passo dal riprendersi
il governo della città, sfociò con l'offerta di Arezzo alla vicina Siena
per venticinquemila fiorini, tosto declinata per le pressioni di
Firenze cui fu ceduta per quarantamila fiorini. Non fu certo Enguerran
VII a determinare la débâcle di Arezzo, fisiologica ed inevitabile in
quelle storiche sabbie mobili; egli fu solo l'ultimo capitano di ventura
che intervenne nelle lotte tra Arciguelfi e Ghibellini, con un
risultato che fu solo il prodotto dei tempi e della politica aretina.
C'è forse, dunque, la necessità di un approccio più neutro ed oggettivo o
comunque tale che non risulti segnato da alcun accento filofrancese,
come nell'opera di P. Durrieu, La Prise d'Arezzo, ovvero segnato da
campanilismo o revanscismo storico. Prefazione di Luca Berti.
Simone De Fraja, avvocato, saggista e studioso del periodo medioevale. Il suo interesse si è concentrato in particolare sulla storia del territorio della città di Arezzo, ove vive; esperto di castellologia con speciale riferimento alle fortificazioni locali nonché del Vicino Oriente in ordine alle quali ha tenuto alcuni interventi e conferenze, si è occupato altresì del pensiero neoclassico ed esoterico del secolo XVI ed ha condotto ricerche sull’argomento. E’ membro di associazioni culturali cittadine e nazionali, per la Società Storica Aretina è membro del Comitato Scientifico di redazione, Consigliere, Vicepresidente nonché socio fondatore. E’ Consigliere Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, collabora con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.
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