Archeologia del rupestre nel Medioevo
Metodi di analisi e strumenti interpretativi
di Paolo Dalmiglio, Elisabetta De Minicis, Vincenzo Desiderio, Giancarlo Pastura
pp. 200, € 38,00
EdiPuglia, 2020
ISBN: 978-88-7228-945-7
L’Archeologia del rupestre è un ambito di studio ancora in via di
sviluppo, ma, dopo molti anni di applicazione sul campo, è diventata
parte integrante delle ricerche che, in aree caratterizzate da una
favorevole condizione geomorfologica del suolo, si interessano della
struttura insediativa delle campagne in età tardoantica e medievale. Le
proficue esperienze dell’area laziale hanno stimolato l’organizzazione
di una serie di convegni (2005, 2009, 2019) dedicati agli “Insediamenti
rupestri di età medievale” dell’Italia centrale, meridionale e insulare,
dove l’architettura “in negativo” è maggiormente presente, cercando di
mettere al centro dell’attenzione gli aspetti metodologici
(catalogazione, rilievo, problemi di interpretazione e datazione), gli
elementi caratterizzanti (organizzazione e funzionalità degli spazi
abitativi, le attività produttive, i luoghi di culto, le infrastrutture)
e, da ultimo, il rapporto tra struttura rupestre e contesto. Analisi,
documentazione e interpretazione, sono i passaggi caratterizzanti di
ogni indagine archeologica che vede risultati attesi nell’applicazione
rigorosa di metodi che si vanno affinando con nuove ricerche. Solo dopo
un’accurata sperimentazione, infatti, è oggi possibile proporre una
metodologia specifica per lo studio della realtà rupestre che si
affianca alla pratica della topografia archeologica, da cui eredita gli
aspetti essenziali, entrando però nel vivo di una specificità
assolutamente originale dovuta alla continua frequentazione delle
architetture in negativo.
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