mercoledì 13 gennaio 2021

La grande pandemia

La grande pandemia
Come la peste nera generò il nuovo mondo
di Klaus Bergdolt
traduzione di Anna Frisan
postfazione di Alessandro Barbero
pp. 311, € 18,90
Pienogiorno Edizioni, 2020
EAN: 9791280229007
 
«Quegli eventi spaventosi, che comportarono un momentaneo imbarbarimento di tutti gli standard morali e un carico atroce di sofferenze, non si lasciarono dietro un mondo istupidito e in declino, bensì una società formicolante di energie e d'una ritrovata voglia di vivere» (Alessandro Barbero). Nata nelle sconfinate steppe asiatiche e diffusasi attraverso la Cina, la peste nera che ha travolto il pianeta nella metà del Quattordicesimo Secolo è la più terribile pandemia che l'umanità ricordi. Un terzo della popolazione europea ne cadde vittima, un dato che equivarrebbe oggi a oltre 200 milioni di persone. L'Italia fu il primo paese dell'Europa occidentale ad esserne colpito, e mentre le altre nazioni poterono affrontarla perlomeno con una minima esperienza, l'epidemia si abbatté sulle città che si affacciavano sul mare come una vera sciagura. Per cinque terribili anni, la morte proiettò la sua sinistra ombra ovunque. Ma alla fine di quel cupo incubo, tutta l'Europa, da Venezia e alla penisola iberica, da Messina a Milano, dai paesi di lingua tedesca a Londra, Parigi e Firenze, si sarebbe destata profondamente diversa: quella tragica epopea avrebbe rappresentato l'imprevisto crogiuolo di concepimento di tutta l'età moderna, liberando energie inespresse, modificando costumi, ridistribuendo ricchezze. Il Vecchio Mondo si accingeva al tramonto, e il rinascimento di una nuova alba sorgeva su quello Nuovo.
Klaus Bergdolt è uno storico della medicina tedesco. Oltre ai segreti della medicina di Ippocrate e Galeno, ha studiato anche l’arte del Trecento e la poesia italiana del tardo Medioevo, Petrarca in particolare. È stato proprio il poeta toscano a indicargli la via: approfondire la grande epidemia di peste che dal 1347 al 1351 devastò l’Europa arrivando dalle steppe asiatiche lungo la via della seta. Pochi si ricordano che Petrarca fu un grande testimone della peste, epidemia che uccise anche la sua amata Laura ad Avignone.

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