Luigi il Grande Rex Hungariae
Guerre, arti e mobilità tra Padova, Buda e l’Europa al tempo dei Carraresi
a cura di Giovanna Baldissin Molli, Franco Benucci, Maria Teresa Dolso e Ágnes Máté
pp. 570, € 70,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2022
ISBN: 9791254692042
La figura di Luigi il Grande, re d’Ungheria, domina letteralmente la
storia europea della seconda metà del Trecento: un passaggio cruciale
nella costruzione dell’Europa moderna, caratterizzato dal riassetto di
equilibri secolari e dalla sperimentazione di modelli politici,
economici e sociali in netta rottura col passato. Salito al trono nel
1342, il giovane Luigi dovette subito fronteggiare l’evento forse più
traumatico del Medioevo, la Peste Nera, col suo shock
demografico che dimezzò la popolazione del continente. La fine di un
secolare percorso d’espansione della civiltà europea coincise col
declino degli universalismi che avevano in precedenza rivendicato il
governo della respublica christiana.
A un’Europa strutturata su poteri universali e poteri locali,
l’epoca di re Luigi sostituisce un laboratorio di nuove forme di
polarizzazioni che guardano, senza eccessive soluzioni di continuità,
all’età moderna. In questa fucina di modernità prendono vita
l’esperienza e il progetto politico di Luigi d’Angiò che include, sul
fronte della politica italiana, la relazione con Padova e i signori da
Carrara.
Giovanna Baldissin Molli, studiosa senior dell’Università degli Studi di
Padova (in cui è stata docente di Storia delle arti applicate e
dell’oreficeria) e già Presidente della Veneranda Arca di S. Antonio di
Padova. Gli ambiti di ricerca principali sono relativi alla storia
dell’oreficeria veneta del tardo Medioevo e del primo Rinascimento, alla
basilica di Sant’Antonio di Padova con i suoi annessi (oratorio di San
Giorgio, Scoletta, Museo Antoniano) e alla pittura veneta del
Rinascimento.
Franco Benucci, ricercatore di Linguistica presso il Dipartimento di
Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova
e membro dell’Ateneo Veneto di Scienze Lettere ed Arti, della Societas
Veneta di Storia Religiosa e del Centro per la storia dell’Università di
Padova, nonché responsabile del progetto di ricerca interdisciplinare
relativo al Corpus dell’epigrafia medievale (CEM) di Padova e, nel quadriennio 2019-2022, del programma di ricerca internazionale SID Luigi il Grande Rex Hungariae. Guerre, arti e mobilità tra Padova, Buda e l’Europa al tempo dei Carraresi,
unisce agli interessi disciplinari quelli relativi all’araldica e alla
storia, arte e cultura della città, della regione e dell’Università, con
particolare riguardo alle relative testimonianze monumentali,
epigrafiche e documentarie.
Maria Teresa Dolso insegna Storia medievale presso l’Università degli
Studi di Padova. Si occupa di storia religiosa basso medievale e ha
dedicato particolare attenzione agli Ordini mendicanti e al loro ruolo
nel contesto della Chiesa e della società del Due e Trecento. Tra le sue
pubblicazioni: La Chronica XXIV Generalium. Il difficile percorso dell’unità nella storia francescana (Padova, 2003), Fonti agiografiche dell’Ordine francescano (Padova, 2014), Gli ordini mendicanti. il secolo delle origini
(Roma, 2021). È membro del consiglio scientifico di numerose riviste e
fa parte del Direttivo della Società internazionale di Studi
francescani.
Ágnes Máté si è laureata in Italianistica e in Studi Ungheresi presso
l’Università di Szeged, Ungheria, e ha acquisito due dottorati di
ricerca a Szeged (2011) e a Varsavia (2015). Dopo aver lavorato come
post-doc prima a Budapest (MTA BTK ITI), poi presso il Dipartimento di
Filologia classica e studi neolatini della sua alma mater, ha
collaborato con il Gruppo di Ricera ELKH-SZTE Antichità e Rinascimento:
Fonti e Ricezione (TK2016-126) a Szeged. Ha pubblicato tre monografie,
l’ultima delle quali intitolata Griselda, Ghismonda, Lucretia. La fortuna di tre storie d’amore nel Cinquecento ungherese (Roma, 2021).
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