I «dictamina» del Codice Fitalia
Tra retorica, letteratura e storia
Edizione critica a cura di Pietro Colletta, Fulvio Delle Donne, Benoît Grévin.
Con la collaborazione di Orsola Amore
pp. VIII-624, € 98,00
Sismel, 2022
ISBN 978-88-9290-151-3
Il Codice Fitalia (Palermo, Società siciliana per la storia patria, ms. I.B.25) contiene una delle più importanti raccolte di dictamina (cioè
di testi retorico-esemplari) del periodo che va dalla prima metà del
XIII al primo trentennio del XIV secolo. I componimenti epistolari e
poetici qui editi permettono di ricostruire non solo la storia d’Europa
tra l’età sveva e il Vespro siciliano, ma anche la raffinata letteratura
espressa dalle cancellerie e dalle scuole dell’Italia meridionale. Essi
sono pienamente e chiaramente rappresentativi della forma di scrittura
più peculiare di quei secoli: l’ars dictandi o ars dictaminis.
Lo stile connesso con questo tipo di trattatistica retorica e con le
sue esemplificazioni applicative influenzò profondamente il gusto
letterario e la cultura di un’intera epoca; negli ultimi secoli del
Medioevo divenne egemonico e lasciò un’impronta evidente anche in alcuni
indiscussi padri della letteratura che, come Dante, a esso si
educarono.
Pietro Colletta è professore associato di Letteratura latina medievale e umanistica presso
l’università di Enna “Kore”. Tra i suoi interessi di studio: la
Linguistica storica e il passaggio dal latino al romanzo, la tradizione
storiografica meridionale dal Medioevo al Rinascimento, in latino e in
volgare e la storiografia, politica, religione e cultura in età
tardo-antica, medievale e umanistica.
Fulvio Delle Donne è professore di Letteratura latina medievale e
umanistica presso l’Università degli Studi della Basilicata. Nella sua
ampia produzione scientifica coniuga i metodi e gli interessi
filologico-letterari con quelli storici, coprendo un arco cronologico
che va dal VI al XVI sec. È autore di numerosissime edizioni critiche e
volumi monografici: gli ultimi sono Tredici contro tredici. La Disfida di Barletta tra storia e mito nazionale (2020); La porta del sapere. Cultura alla corte di Federico II di Svevia (2019). È il presidente del Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese - CESURA.
Benoît Grévin, direttore di ricerca al CNRS (Centre de Recherches
Historiques, UMR 8558, Parigi), membro dell’École française de Rome tra
il 2003 e il 2007, è specializzato nello studio comparativo delle
culture linguistiche e retoriche euromediterranee durante il tardo
medievo-Rinascimento, specie dell’ars dictaminis. Ha pubblicato, tra gli
altri, Rhétorique du pouvoir médiéval. Les Lettres de Pierre de la Vigne et la formation du langage politique européen (XIIIe-XVe s.) (2008), e Al di là delle fonti “classiche”. Le lettere dantesche e la prassi duecentesca dell’ars dictaminis (2020).
Orsola Amore è membro del Collegio dei docenti della Scuola di Dottorato di ricerca
in “Società, politica e culture dal tardo medioevo all’età
contemporanea” dell’Università “La Sapienza”. È socio corrispondente
della Società Romana di Storia Patria. È membro del Comitato scientifico
della Collana didattica del Dipartimento di Storia, Culture Religioni.
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