Suggestioni e modelli danteschi tra Medioevo e Umanesimo
Atti del Convegno di Roma, 22-24 ottobre 2018
A cura di: Andrea Mazzucchi, Bruno Itri
pp. 560, € 59,00
Salerno Editrice, 2022
ISBN: 978-88-6973-500-4
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno tenuto a Roma, promosso dal «
Centro Pio Rajna » e dalla Casa di Dante, dal 22 al 24 ottobre 2018,
dedicato ad approfondire l’importanza di Dante e dell’opera dantesca nel
suo tempo e in quello a lui successivo, tra Medioevo e Umanesimo, in
ideale collegamento con il precedente Convegno Intorno a Dante. Ambienti
culturali, fermenti politici, libri e lettori del XIV secolo (Roma, 7-9
novembre 2016), teso invece a ricostruire l’ambiente storico e
culturale nel quale il poeta si formò e visse.
Dante rappresenta uno snodo decisivo nell’evoluzione della cultura e della civiltà occidentale, in quanto si pone contestualmente come sigillo della tradizione medievale e come precursore delle nuove sensibilità impostesi con l’Umanesimo e il Rinascimento. Si può anzi dire che La Divina Commedia, che offre la piú alta sintesi e compiuta rappresentazione della cultura e della civiltà medievale, “chiuda” sostanzialmente il Medioevo e “apra” al mondo nuovo rappresentato dall’Umanesimo. In queste pagine sono quindi indagate, a partire dalla funzione modellizzante che l’opera dantesca è stata in grado di esercitare nella storia del pensiero e nella formalizzazione letteraria tra il XIV e il XV secolo, le differenti manifestazioni di questa svolta cruciale. La materia, ricchissima, ha dato corpo a un volume di Atti sostanzioso e variamente articolato, benché, come ovvio, sia stato possibile affrontare soltanto alcune delle numerose questioni poste dall’oggetto.
La problematica discussa durante il Convegno, opportunamente focalizzata e attualizzata nel piú ampio contesto del Settecentenario dantesco (2021), può costituirsi quale tema di ulteriori riflessioni, approfondimenti, scandagli, da riprendere in successivi momenti o incontri per nuove ricerche.
Dante rappresenta uno snodo decisivo nell’evoluzione della cultura e della civiltà occidentale, in quanto si pone contestualmente come sigillo della tradizione medievale e come precursore delle nuove sensibilità impostesi con l’Umanesimo e il Rinascimento. Si può anzi dire che La Divina Commedia, che offre la piú alta sintesi e compiuta rappresentazione della cultura e della civiltà medievale, “chiuda” sostanzialmente il Medioevo e “apra” al mondo nuovo rappresentato dall’Umanesimo. In queste pagine sono quindi indagate, a partire dalla funzione modellizzante che l’opera dantesca è stata in grado di esercitare nella storia del pensiero e nella formalizzazione letteraria tra il XIV e il XV secolo, le differenti manifestazioni di questa svolta cruciale. La materia, ricchissima, ha dato corpo a un volume di Atti sostanzioso e variamente articolato, benché, come ovvio, sia stato possibile affrontare soltanto alcune delle numerose questioni poste dall’oggetto.
La problematica discussa durante il Convegno, opportunamente focalizzata e attualizzata nel piú ampio contesto del Settecentenario dantesco (2021), può costituirsi quale tema di ulteriori riflessioni, approfondimenti, scandagli, da riprendere in successivi momenti o incontri per nuove ricerche.
Andrea Mazzucchi per i tipi della Salerno Editrice ha curato nel 2002
l’edizione critica delle Chiose Filippine alla Divina Commedia e nel
2004 l’edizione critica delle Chiose alla Commedia di Matteo Chiromono. È Professore di filologia della letteratura italiana all'Università di Napoli Federico II.
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